Centro Studi

"Romolo Murri"

Come devolvere il 5 per mille al Centro Studi Romolo Murri

ROMOLO MURRI

L'IDEA UNIVERSALE DI ROMA


1937


Indice


Al lettore


I. L'inquietudine contemporanea


II. La città perenne, umana e divina


III. Le basi della romanità


Dall'impero al cattolicismo


L'imperialismo ecclesiastico medioevale


Istituzionalismo e misticismo in conflitto


Rinascimento e umanesimo


Riforma e controriforma


Romanticismo


Il risorgimento


Gli anni delle piccole cose


Interventismo e fascismo Nuova universalità di Roma





AL LETTORE



Una profonda e diffusa inquietudine domina il mondo: e molto si parla oggi e si scrive di crisi della civiltà di Occidente. L ' Italia, col Fascismo, è emersa dalla crisi: e attesta, in molti modi, di dovere questa reintegrazione della sua vita di popolo nell'ordine all'aver riscoperto in se stessa e tratto a nuovo significato e valore la verità, la tradizione, la disciplina romana.

È facile vedere l'ampiezza e l'importanza dimostrativa ed impegnativa di questa grande esperienza. Perché la tradizione alla quale noi risaliamo e ci ricolleghiamo non è solo nostra: è il patrimonio comune della civiltà occidentale. E il lento processo di negazione della romanità, di dissociazione spirituale, di esasperazione di tutti gli «individualismi» e i «particolarismi» è anche esso comune a tutta questa civiltà. E il nemico, l'anti-Roma, ha assunto oggi il carattere di una congiura universale, organizzata, diretta, spesso finanziata da Mosca.

Le origini di un tale processo salgono al tardo umanesimo, l'ultima forma di universalità storica sorta in Italia e di qui diffusasi nel mondo; e gli sviluppi di esso coincidono con un oscuramento, negli italiani, del senso della loro storia e con i secoli della nostra servitù politica. La riconquistata coscienza di noi stessi deve essere ed è, a un tempo, riconquistata coscienza della nostra funzione storica di universalità unificante.

In queste condizioni appare manifesto come sia opportuna una ricerca la quale si proponga di veder chiaro in, questa romanità, di definirne i valori essenziali, di ricostruire il processo storico che l'ha condotta sino a noi, di vedere quanto di noi stessi, della nostra viva coscienza, le appartenga, quali apporti estranei la oscurino o la minaccino, come si possa ricostruire in noi stessi e nel mondo l'impero di una universalità nuova, ma di derivazione e di tipo romano.

Questa ricerca abbiamo tentato nelle pagine che seguono. Esse vogliono avere solo il merito di una interpretazione fedele della storia di Roma: e non di un solo periodo, ma di tutto il corso di questa; poiché risalire ad essa sarebbe inutile ed arbitraria letteratura se ci fosse stata soluzione di continuità. È dunque la nostra, come si vede, ricerca di certezze antiche, di una tradizione che sia guida, di un passato al quale si debba obbedire. Opposizione netta e risoluta a tutto lo spirito del mondo moderno, il quale interpreta la vita non come accettazione di una norma predefinita, ma come affermazione dell'io che costruisce autonomamente il suo mondo e la sua storia.

Ma il lettore non si inganni. L'accettazione non vuol essere un atto di pigra docilità ma, sì, di virile risolutezza. Perché bisogna rifare presente quel passato. Bisogna, ogni volta, vagliarlo, andare oltre la molteplicità sparsa, trovare i vivi valori essenziali, ricostruire la sintesi. Questo amore operoso di Roma dice lotte lunghe e tenaci e una faticosa esperienza interiore. E c'è più novità in queste pagine, che in molte costruzioni politiche di sognanti fantasie.

Ma voler far risalire alla romanità e quindi ridiscendere di nuovo da essa la civiltà di Occidente sarebbe una impresa vana se non si riconoscesse e affermasse che la civiltà di Occidente è, senza aggiunte, la civiltà. Poiché se fosse dato parlare di civiltà, al plurale, e se queste davvero sorgessero e tramontassero, i negatori della romanità potrebbero anche vantarsi di accelerare un inevitabile tramonto e di preparare una nuova aurora, che sorga su da non importa quale altro punto dell'orizzonte. La civiltà è sempre varia e nuova, perché è legata a molti fattori naturali, come il suolo, il clima, la razza, e perché è storia, cioè novità assidua di contingenze, di rapporti, di generazioni e di sviluppi: ma l'uomo porta con sé nella storia i principii ideali eterni i quali, costituiscono la viva sostanza della sua umanità.

E così la, ricerca si complica. La scoperta e la giustificazione dei valori essenziali e perenni, della umanità e della storia non possono esser fatte esaurientemente in sede storica, ma sì in sede filosofica. E questo volume ne suppone un altro. Abbiamo voluto costruire idealmente la città dell'uomo: e la prima parte dello studio, in preparazione, è dedicata all'uomo, la seconda alla città.

Ma non è necessario aver letto l'un libro per intendere l'altro. I caratteri fondamentali della realtà umana storica emergono chiaramente dalla storia di Roma: e si riassumono nella concezione della humanitas e della sua universalità unificante, e nell'affermato valore della persona umana, nella cui spiritualità, che si svolge storicamente, il singolo e la città sono associati e fusi.

Questo libro vuole soprattutto dare al lettore il senso della storia; vuol essere, diremmo, un poco orgogliosamente, il libro della storia. La quale storia è, non un semplice accadere, soggetto alla legge di una incessante e totale mutabilità nella quale nulla permane, come non permangono nella rena le linee e i volumi dei giuochi fanciulleschi, ma l'incontro dell'eterno e del fluente, l'avventura dell'eterno nel tempo. E ufficio degli uomini è appunto quello di farsi tramite e sede di questo incontro, strumento consapevole di questa avventura divina, perché essa riesca al fine voluto e il tempo acquisti sapore di eterno

In questa loro assidua fatica duplice è l'errore nel quale gli uomini possono cadere e che essi, di fatto, alternamente commettono. O, fraintendendo l'eterno e troppo identificandolo con il loro passeggero modo di interpretarne e di servirne la funzione storica, cacciare la storia verso una immobilità dove essa stagna ed imputridisce; o — persuasi che tutto, in questa storia, è movimento o, come dicono, divenire — sommergere l'eterno nel tempo, vanificandolo.

Molto avremmo ottenuto se inducessimo qualche lettore a guardarsi da questi due errori, mostrandogli nella storia ideale di Roma l'esempio tipico di uno sviluppo nel quale quello che sta e quello che passa si associano armoniosamente per fare storia.

Ma il compito era assai arduo; per l'ampiezza del tema, per la molteplice preparazione storica, giuridica, estetica che esso richiede; e per la necessità di una concentrazione ed intensità di lavoro che non ci era permessa dalla quotidiana fatica giornalistica.

Presentiamo dunque queste pagine come la trama di un assai più vasto lavoro, il quale invoca collaborazioni molteplici e intense; e saremmo lieti di incontrare non solo lettori frettolosi e distratti, avidi di un alimento immediato del quale poi getteranno le spoglie; ma lettori pensosi, che amino associarsi un poco alla nostra ricerca, rifare per loro conto qualche tratto della via, segnalarci impressioni e giudizii, dare utili contributi. E sarà anche questo un partecipare, in qualche modo, nella molteplicità innumerevole di ufficii e di dedizioni volonterose che il compito esige, alla costruzione ideale della città umana, alla quale la storia ha dato, e vogliamo che torni a dare di nuovo, il nome di Roma.


ROMOLO MURRI


Roma, Via S. Alessio 25, luglio 1937-XV.


Indice





I. L'inquietudine contemporanea



Sezione non disponibile per motivi di copyright. Il testo diverrà di pubblico dominio solo a partire dall'aprile 2014.


Indice




II. La città perenne, umana e divina



Sezione non disponibile per motivi di copyright. Il testo diverrà di pubblico dominio solo a partire dall'aprile 2014.


Indice




III. Le basi della romanità



Sezione non disponibile per motivi di copyright. Il testo diverrà di pubblico dominio solo a partire dall'aprile 2014.


Indice




IV. Dall'impero al cattolicismo



Sezione non disponibile per motivi di copyright. Il testo diverrà di pubblico dominio solo a partire dall'aprile 2014.


Indice




V. L'imperialismo ecclesiastico medioevale



Sezione non disponibile per motivi di copyright. Il testo diverrà di pubblico dominio solo a partire dall'aprile 2014.


Indice




VI. Istituzionalismo e misticismo in conflitto



Sezione non disponibile per motivi di copyright. Il testo diverrà di pubblico dominio solo a partire dall'aprile 2014.


Indice




VII. Rinascimento e umanesimo



Sezione non disponibile per motivi di copyright. Il testo diverrà di pubblico dominio solo a partire dall'aprile 2014.


Indice




VIII. Riforma e controriforma



Sezione non disponibile per motivi di copyright. Il testo diverrà di pubblico dominio solo a partire dall'aprile 2014.


Indice




IX. Romanticismo



Sezione non disponibile per motivi di copyright. Il testo diverrà di pubblico dominio solo a partire dall'aprile 2014.


Indice




X. Il risorgimento



Sezione non disponibile per motivi di copyright. Il testo diverrà di pubblico dominio solo a partire dall'aprile 2014.


Indice




XI. Gli anni delle piccole cose



Sezione non disponibile per motivi di copyright. Il testo diverrà di pubblico dominio solo a partire dall'aprile 2014.


Indice




XII. Interventismo e fascismo Nuova universalità di Roma



Sezione non disponibile per motivi di copyright. Il testo diverrà di pubblico dominio solo a partire dall'aprile 2014.


Indice




Centro Studi “Romolo Murri” tel. e fax 0733.668496 e-mail info@romolomurri.org