Centro Studi

"Romolo Murri"

Come devolvere il 5 per mille al Centro Studi Romolo Murri

La biblioteca e l'archivio



Il primo nucleo dell'Archivio Murri di Gualdo si costituisce subito dopo la sospensione a divinis (1907), quando il giovane sacerdote è costretto a ritirarsi nella casa dello zio parroco, portandovi anche «i resti dell'antico naufragio», carte e documenti relativi alla prima esperienza politica. Al nucleo originario continuavano ad aggiungersi libri e carte, fino a quando Murri, sposatosi, non prese in affitto una casa attigua a quella dello zio, dove traslocò biblioteca e archivio.
Dopo la prima guerra mondiale Murri si trasferì definitivamente a Roma mentre nella casa che aveva affittato a Gualdo andò ad abitare il medico condotto; l'archivio sarebbe stato sfrattato in soffitta, da dove sarebbe stato infine recuperato nel 1935 per esser di nuovo trasportato nella casa dello zio Don Vincenzo (morto nel 1917) lasciata in eredità al nipote. Altri materiali furono traslocati successivamente da Roma insieme a parti consistenti della biblioteca e della raccolta di riviste.
Sicché, prima della sua morte, già nel 1941, una parte consistente e significativa di biblioteca e archivio si trovavano a Gualdo. Il 7 luglio di quell'anno Murri scrive a G. Fuschini: «Qui la solita pace e i resti dell'antico naufragio tutti in perfetto stato di conservazione. E' una grande fortuna, questa[...] Quanto interesse in questo archivio! Riuscirò mai ad ordinarlo e salvarlo dalla dispersione?».
Il 31 luglio successivo scrive di nuovo: «Dell'archivio parleremo costì. Certo debbo cominciare a pensarci seriamente. Ho fatto spolverare libri e riviste (non le carte) e il lavoro ha preso tre giorni».
Murri non riuscì in vita a sistemare l'archivio; subito dopo la sua morte questo si trovava dislocato in due sedi: a Gualdo il fondo “antico” e a Roma, nella casa sull'Aventino, il nucleo più recente. Intanto, intorno al 1957, il figlio di Murri, Stelvio, sollecitato sia da don Giuseppe De Luca (forse per consiglio di Sturzo) sia dal neo-eletto Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, decise di mettere mano all'archivio con l'intento di pubblicarlo. Si avvalse della collaborazione di G. Bedeschi e di altri studiosi dell'Istituto per la storia del modernismo, presso l'Università di Urbino, che negli anni Sessanta avviarono un programma di pubblicazioni, iniziando dalla corrispondenza e con particolare riguardo al periodo 1894-1910. Il risultato di tale collaborazione è stato, di fatto, un trasferimento di molti documenti dell'archivio di Gualdo concernenti questo periodo a Urbino, dove sono rimasti fino ad ora, costituendo una sezione dell'archivio Murri.
Dopo la vendita della casa di Roma, il nucleo di archivio quivi conservato venne in parte ricongiunto a quello di Gualdo, in parte finì a Urbino, in parte, forse, rimase in mano alla famiglia. A partire dagli anni '80 la biblioteca e l'archivio di Murri, conservati nella casa di Gualdo, non hanno subito ulteriori scissioni fino a oggi.
Nel 1990 si costituiva a Gualdo il Centro Studi “Romolo Murri”, che avviava una significativa azione di ricerca e di promozione che la Regione Marche sosteneva finanziariamente con legge apposita.
Nel maggio 1993 la Soprintendenza Archivistica delle marche, nella persona del dr. Mario Biondi, dichiarava l'archivio di Gualdo di “notevole interesse storico”.
Nel 1998 il Centro Studi di Gualdo, con la collaborazione della Provincia di Macerata e della Fondazione CARIMA, acquisiva dalla famiglia Murri la biblioteca e l'archivio, con un comodato d'uso gratuito per trent'anni dei locali nei quali questi erano collocati.
Intanto il terremoto che sconvolge la zona nel 1997 lesiona anche la casa dei Murri e con il passare degli anni, in assenza di interventi appropriati, essa diviene inagibile. Il Centro Studi ha provveduto quindi al reperimento di locali idonei e a norma, nei quali, nel corso del 2007, sono stati trasferiti Biblioteca ed Archivio.
Il lavoro più importante al quale si è atteso negli ultimi anni è stata la catalogazione informatizzata dell'Archivio, sotto la supervisione della Soprintendenza regionale, giunta ora al termine. Il giorno 20 ottobre 2007 esso è stato presentato ufficialmente nel corso di un convegno murriano a Gualdo.
Attualmente si sta procedendo invece alla catalogazione informatizzata della biblioteca, la cui dotazione bibliografica è già accessibile on-line tramite il portale del catalogo unico del polo bibliotecario maceratese.
http://opac.unimc.it/SebinaOpac/Opac

Dati oggettivi:
Biblioteca ed archivio sono collocati a Gualdo, pro tempore in via D. Alighieri, 4.
La Biblioteca, catalogata con schede cartacee dalla nuora dopo la morte di Murri, consta di circa 5.000 volumi, ordinati per argomenti, e di una raccolta preziosa di molte riviste pubblicate o acquistate da Murri tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo. Al momento si sta provvedendo alla catalogazione informatizzata.
L'Archivio consta di circa 12.000 carte, distinte in circa 40 serie, per un totale di 2.500 schede catalografiche.



Centro Studi “Romolo Murri” tel. e fax 0733.668496 e-mail info@romolomurri.org